Perché abbiamo scelto l’isola di Faial
Quando siamo arrivati per la prima volta alle Azzorre, quasi dieci anni fa, nel 2012, non avevamo idea che saremmo finiti a vivere a Faial e che l’avremmo chiamata casa nostra nel giro di pochi anni. È stata una vacanza nata da un incidente, il furto del portafoglio (con dentro il mio passaporto) a Parigi, durante uno scalo in Sudafrica. Dovevamo tornare indietro, ovviamente, e una volta riottenuto il passaporto abbiamo pensato almeno di fare un viaggio più breve verso una destinazione più vicina.
In qualche modo mi è venuta in mente la parola Azzorre, così ho iniziato a cercarla su Google, scoprendo che sembrava una Scozia o un’Irlanda più calda e mite.
Dopo 5 anni siamo tornati, con l’intenzione di comprare una casetta in campagna, sistemarla e iniziare a vivere qui. La scelta di Faial è stata naturale, per una serie di fattori: la presenza di buone infrastrutture (ospedale, volo diretto per Lisbona e così via) era un vantaggio, ma il fattore principale era la vista su Pico da Horta che ci offriva un po’ di conforto dall’idea di essere bloccati in mezzo all’oceano. Veniamo dal nord Italia e la nostra città di nascita (Torino) è circondata dalle Alpi, quindi chiunque dalla nostra città si sentirebbe a disagio se non ci fosse almeno una montagna da guardare, di tanto in tanto.
Com’è la vita a Faial
Faial ha una forma strana, assomiglia un po’ a una tartaruga, e se si aggiunge l’isola di Pico nella foto sembra che sia inseguita da una balena. Come tutte le isole Azzorre, i suoi insediamenti sono vicini al mare, ad un’altitudine inferiore, e questo perché, soprattutto durante l’inverno, il vento soffia più forte ad altitudini più elevate e le nuvole spesso coprono l’isola dai 250 metri di altitudine in su, creando un fenomeno simile alla nebbia (chiamato nevoeiro qui) che, sebbene a volte affascinante, può essere cupo e un po’ deprimente.
Abbiamo finito per acquistare una piccola casa di campagna appena sotto quel limite, sul lato occidentale di Faial, perché volevamo che fosse in mezzo a una foresta, con vista sull’oceano, esposta a sud-ovest per poter vedere il tramonto.
La scelta di vivere in campagna nasce dall’idea che un tale trasferimento – da una città di quasi un milione di abitanti, Torino, in Italia – a una piccola isola in mezzo all’oceano doveva essere radicale. Quindi, anche se affascinante, l’idea di scegliere Horta, che è una città anche se piccola, non era abbastanza attraente.
Inoltre, vivere su un’isola che si può girare completamente in auto in un’ora o poco più, rende tutto più facile. Abbiamo tutti i servizi di base intorno a noi e tutto il resto è a soli 20 minuti di distanza.
Un paradiso tranquillo
In una giornata di sole, la vista della foresta e dell’oceano di fronte a noi ci ricorda la scelta saggia che abbiamo fatto fuggendo dalla follia della grande città (soprattutto in questi tempi in cui la pandemia ha esacerbato tutti i problemi esistenti). Quando il tempo è brutto, invece, c’è tutto il tempo per dedicarsi ai tanti hobby che abbiamo (leggere, suonare, fare progetti web, scrivere… ). Certo, se avessimo ancora 30 anni probabilmente ci saremmo annoiati a morte, ma visto che non è così, va tutto bene.