Geoturismo nelle Azzorre
L’origine vulcanica dell’arcipelago delle Azzorre vanta 1766 vulcani, nove dei quali sono ancora attivi. Questa particolare origine crea un paesaggio fatto di caldere prosciugate attorno a bocche ricoperte di verde, sorgenti termali, laghi che occupano il posto di antichi crateri, campi di fumarole e fonti geotermiche sottomarine. Un panorama unico.
Sull’arcipelago e sulla sua ricchezza vulcanica si erge la montagna di Pico, con i suoi 2.350 metri di altezza e il suo cono bianco come la neve. Pico come le altre aree vulcaniche sono tutte esplorazioni fattibili e praticabili, con diversi gradi di difficoltà e interesse per semplici appassionati o studiosi di vulcanismo, grazie alla sua impressionante spettacolarità e diversità.
Dal 2013 il Geoparco delle Azzorre è entrato a far parte della Rete Europea e della Rete Globale dei Geoparchi sotto l’egida dell’UNESCO, valorizzando il grande significato scientifico, turistico ed educativo dei geositi dell’Arcipelago.
In tutto l’arcipelago ci sono circa 300 grotte naturali, caverne e pozzi verticali, anche se solo in parte sono aperti al pubblico. Per visitare le aree vulcanologiche non aperte al pubblico, è comunque possibile contattare il Governo Regionale delle Azzorre, attraverso il Segretariato Regionale Ambiente e Mare.
Naturalmente, l’esplorazione delle grotte può essere intrapresa, per scopi scientifici o sportivi o semplicemente per turismo, solo con l’attrezzatura adeguata e accompagnati da una Guida specializzata. Le visite possono essere effettuate in qualsiasi momento dell’anno: in primavera/estate durante gli orari di apertura fissi, negli altri periodi dell’anno su prenotazione. Le altre aree di interesse vulcanologico all’aperto sono sempre visitabili.
Oltre ai centri di interpretazione delle grotte vulcaniche aperti al pubblico, l’arcipelago dispone di vari centri scientifici che aiutano a comprendere il patrimonio geologico delle Azzorre, come il Centro di Interpretazione del Vulcano Capelinhos, a Faial, che offre filmati, ologrammi e contenuti multimediali. Altri luoghi di interesse sono: il museo vulcano-speleologico di Os Montanheiros (Terceira), la casa di montagna (Pico), l’osservatorio astronomico, l’ExpoLAB e l’osservatorio vulcanologico e geotermico delle Azzorre a São Miguel.
Tutti i siti, i musei e i centri di interpretazione sono aperti e disponibili per visite di studio, sempre concordando l’attività con il Governo Regionale delle Azzorre, attraverso il Segretariato Regionale Ambiente e Mare.Tutte le attività vulcaniche offrono diversi livelli di fruizione: scientifica, sportiva ma anche semplicemente turistica, adatta anche alle famiglie e ai bambini: è davvero semplice organizzare una giornata che regali a grandi e piccini una discesa nelle profondità della terra, una passeggiata tra il verde dei boschi e la vista dell’oceano e un bagno finale e rinfrescante in una piscina di lava naturale.
Santa Maria
l’isola più antica delle Azzorre ci regala le colate basaltiche di Pedreira do Campo e Ribeira do Maloás, il Barreiro da Faneca, noto come “deserto rosso”, la cascata di Aveiro di 110 metri.
São Miguel
a São Miguel troviamo i grandi laghi vulcanici, algosa, come Sete Cidades, Lagoa do Fogo o Furnas oltre a molti altri, il cratere di Povoação, le piscine naturali di acqua calda di Caldeira Velha, di Poça da Beija, di Caldeiras di Ribeira Grande, di Furnas.
Terceira
a Terceira, merita una menzione speciale l’Algar do Carvão, dove si possono vedere i resti di un antico e vasto condotto vulcanico, da cui pendono le più grandi stalattiti di silicio del mondo. Ricordiamo anche La Gruta do Natal, la Furnas do Enxofre con le sue fumarole e le acque termali di Carapacho.
Graciosa
La Caldeira da Graciosa è l’elemento paesaggistico più emblematico dell’isola, con una profondità di circa 270 metri e un diametro che varia da 1,6 a 0,8 chilometri. All’interno della Caldeira e della sua cavità vulcanica si può visitare la Furna do Enxofre (“grotta dello zolfo”) che comunica con l’esterno attraverso due grandi feritoie: si tratta di una perfetta cavità a volta, alta 40 metri nella sua parte centrale a cui si accede entrando in una torre costruita agli inizi del XX secolo scendendo una scala a chiocciola di 183 gradini. In questa cavità vulcanica è possibile ammirare un lago di acqua fredda e una fumarola fangosa dal forte odore di zolfo. Sempre a Graciosa troviamo la Caldeirinha de Pêro Botelho, l’unica grotta a pozzo dell’isola, profonda circa 37 metri, che può essere visitata solo da esperti e speleologi.
São Jorge
La tipicità vulcanica di São Jorge sono i fajãs, superfici piatte in riva al mare circondate da scogliere. Le fajãs sono il risultato di eruzioni laviche che sono entrate in mare o di frane di terra e roccia delle scogliere che sono precipitate a causa di scosse sismiche, piogge intense o altri fenomeni naturali. La capillare rete di sentieri dell’isola permette di visitare le oltre 70 fajãs di São Jorge con splendidi trekking: da quelle detritiche di Cubres e Caldeira de Santo Cristo, alle fajãs laviche di Ouvidor, Velas e Almas. La catena montuosa centrale di São Jorge è disegnata da circa duecento coni vulcanici e dai crateri delle Bocas do Fogo, oggi occupati da laghi, stagni o torbiere.
Pico
la natura vulcanica di Pico è dominata dal maestoso vulcano omonimo, alto 2.350 m e con un diametro medio di 19 km, il terzo vulcano più grande di tutto l’Atlantico, che offre la possibilità di semplici trekking o ascensioni alla vetta. Tuttavia, sull’isola sono presenti circa 200 coni vulcanici, che nel corso dei millenni si sono trasformati in stagni, laghi e torbiere. La vera particolarità dell’isola, oltre al vulcano Pico, sono i campi di lava basaltica, chiamati in modo evocativo dai mistérios (“misteri”) locali, come il Mistério da Prainha e i mistérios di Santa Luzia, São João e Silveira.
Faial
Il primo punto di riferimento vulcanico dell’isola è la Caldeira, una depressione vulcanica con un perimetro di sette chilometri che può essere percorsa tutta con un magnifico trekking. Le discese al suo interno devono essere organizzate e prenotate con agenzie autorizzate e specializzate: se decidete di avventurarvi, potrete trovare un piccolo cono vulcanico, uno stagno e i resti della primitiva foresta laurisilva, endemica delle Azzorre.
Un altro vulcano simbolo che caratterizza l’isola di Faial all’estremità occidentale è il vulcano Capelinhos, testimone dell’ultima eruzione avvenuta nelle Azzorre tra il 1957 e il 1958, che ha aggiunto terra all’isola aumentandone l’estensione. Un luogo lunare, accessibile a piedi, fatto di rocce nere e rosse, ora di pendii verdeggianti, di scogliere a picco sull’oceano. L’area offre un Centro di Interpretazione dotato delle più moderne tecniche espositive multimediali.
Flores
l’isola di Flores offre sette spettacolari crateri vulcanici: al centro dell’isola si trovano i crateri di Caldeira Branca, Caldeira Seca, Caldeira Conprida e Caldeira Negra (o Funda), profondi 105 metri. A sud troviamo Caldeira Rasa e Caldeira Funda e, più isolato dagli altri, il cratere di Caldeira da Lomba.
La specificità vulcanica dell’isola, caratterizzata da crateri, laghi, torrenti, cascate, ha creato ampie e profonde valli verdi. La zona di Fajã Grande – Fajãzinha conta una ventina di impressionanti cascate, tra cui quella di Ribeira Grande, che compie un salto di 300 metri. Unica sull’isola è anche la Rocha dos Bordões, uno dei monumenti naturali più famosi delle Azzorre: un insieme di grandi colonne basaltiche dai colori cangianti, in parte coperte dalla vegetazione.
Corvo
L’isola di Corvo, che può essere definita uno dei punti più remoti d’Europa, è caratterizzata dal cratere Caldeirão, di forma ellittica con una profondità di circa 305 metri e un diametro massimo di 2,3 chilometri.
Il cratere, nato dal crollo della sommità del vulcano centrale, presenta sul fondo dei piccoli coni vulcanici che disegnano singole pozze d’acqua nel suo lago poco profondo. Le coste laviche che si sviluppano tra Portinho da Areia e Ponta Negra, con le loro prosecuzioni sottomarine, i cosiddetti caneiros, sono il luogo d’elezione per le immersioni subacquee.