Economia delle Azzorre
Sebbene in rapida evoluzione, l’economia delle Azzorre si basa ancora oggi principalmente sull’agricoltura, sull’allevamento, sulla pesca e, più recentemente, sul turismo.
Agricoltura
Le favorevoli condizioni climatiche dell’arcipelago hanno reso possibile la coltivazione di quasi tutti i principali prodotti della terra con l’aggiunta di particolari colture “esotiche” come tabacco, tè, ananas, banane. Da non dimenticare la produzione di vino che, negli ultimi tempi, ha trovato la sua nicchia di mercato anche nell’esportazione. Oltre alla produzione necessaria al sostentamento locale, i prodotti vengono esportati principalmente in Portogallo e, naturalmente e in parte, in Europa e nel mondo.
Allevamento
Lo stesso vale per l’allevamento di bovini, ovini, caprini e suini che, oltre alla produzione di carne, hanno caratterizzato il territorio come un’eccellenza per la produzione di latte e derivati. La produzione di prodotti lattiero-caseari e formaggi delle Azzorre, insieme ai prodotti agroalimentari, è quindi una delle principali attività locali.
Le due attività principali, l’allevamento e l’agricoltura, sono strettamente legate e funzionali l’una all’altra: i pascoli vengono ciclicamente convertiti in coltivazioni spostando le mandrie e le greggi su altri: il risultato di questa attività integrata e naturale regala terreni resi naturalmente fertili e nuovo foraggio per il bestiame.
La pesca
Naturalmente, anche la pesca è un’attività prevalente e fondamentale per la zona. L’oceano, ricco di molte qualità di pesci, continua a essere una fonte di attività diffusa. La tradizione baleniera delle isole, giustamente interrotta dai divieti internazionali dei primi anni ’80, ha potuto oggi convertirsi all’osservazione naturalistica dei grandi cetacei di cui il mare circostante abbonda, dando di fatto vita a tutte le attività terziarie legate al turismo ecosostenibile.
Turismo
Il turismo, infatti, negli ultimi anni sta diventando la nuova frontiera economica dell’arcipelago, sia nella sua gestione diretta che nelle attività collaterali che genera e che creano effetti significativi sul territorio.
Le meraviglie naturali delle isole Azzorre, terra di vulcani, foreste, oceano, piscine naturali di roccia vulcanica, pianure e colline verdeggianti, sono diventate un incredibile volano per tutte le attività turistiche connesse: dall’ospitalità alla ristorazione, dall’organizzazione di tour tra le varie isole al trekking e alle escursioni in bicicletta, dalle immersioni al whalewatching e al birdwatching.
Le Azzorre hanno perso gran parte della loro importanza economico-strategica a metà del 1900 con l’avvento dei grandi voli transatlantici, quando non erano più un porto indispensabile e il nodo necessario per le telecomunicazioni. In seguito, intorno al 1980, venne a mancare un’altra fonte di sostentamento: la pesca e lo sfruttamento della balena, e su questa attività si basava gran parte dell’economia locale. All’inizio degli anni Ottanta, la caccia alle balene fu giustamente vietata e gli isolani si trovarono a dover riconvertire il loro lavoro; lo fecero anche grazie agli aiuti ricevuti, riuscendo a organizzare un’attività che attira turisti da tutto il mondo e che è il fiore all’occhiello dell’arcipelago: l’osservazione delle balene.
Sono riusciti così a dare un grande impulso al turismo, che è in continua crescita grazie alle scelte e agli investimenti fatti negli ultimi anni. Le isole puntano molto sul turismo eco-compatibile che attrae visitatori alla ricerca di una natura facilmente accessibile e incontaminata, molto attenta alla conservazione dell’ambiente.
Un’economia in pieno sviluppo
Durante tutto l’anno, i turisti provengono soprattutto dai Paesi del Nord Europa, infatti vengono a svernare qui dove trovano un clima mite e una maggiore durata della luce. In estate si uniscono a loro i portoghesi, gli spagnoli, i francesi, gli italiani e anche gli americani, favoriti dai voli giornalieri che collegano Boston alle Azzorre. Fondamentalmente l’economia, così come il turismo, si basa sull’allevamento e sulla produzione di derivati del latte. Ci sono più di 200.000 capi e c’è una grande esportazione di carne e formaggi verso il Portogallo continentale.
L’agricoltura, importante anche per l’allevamento, si sta sviluppando di nuovo dopo un periodo di stallo dovuto ai sussidi per l’allevamento e la produzione di latte, che hanno fatto sì che molti agricoltori passassero da un’attività all’altra. Ci sono anche coltivazioni di piante tropicali come ananas e tè e una produzione di vino che recentemente ha trovato una sua posizione di nicchia anche nel mercato dell’esportazione. I prodotti alimentari e le bevande rappresentano oltre il 65% delle esportazioni totali delle Azzorre, mentre la trasformazione dei prodotti della pesca, come l’inscatolamento del tonno, ha recentemente iniziato ad avere una discreta importanza. Il saldo tra esportazioni e importazioni ha raggiunto un trend positivo nel 2011.
Mi piacerebbe abitare in quel Paradiso che si chiama Azzorre
Vivendoci non posso dire che è un Paradiso. E’ un gran bel posto, parlando di natura, ma è una realtà molto più complessa di quello che può apparire