Isola di Flores – Azzorre – su Google Map
GEOGRAFIA
L’isola di Flores, nelle Azzorre, è il punto più occidentale del continente europeo. Con 16,6 chilometri di lunghezza e 12,2 chilometri di larghezza massima, e una superficie di 141,4 km2, è la quarta per dimensioni tra le 9 isole che compongono l’Arcipelago delle Azzorre.
Flores fa parte del gruppo occidentale delle Isole Azzorre, insieme all’isola di Corvo, che dista 17,9 chilometri. Il suo punto più alto si trova a Morro Alto (911 m.), a 39° 27’48” di latitudine nord e 31° 13’13” di longitudine ovest. È scarsamente popolata, con solo circa 4000 persone che vi abitano stabilmente.
STORIA
La scoperta portoghese dell’attuale Gruppo Occidentale deve essere avvenuta intorno al 1452. Si ritiene che Diogo de Teive sia stato il navigatore che ha scoperto un territorio così lontano, e si pensa che il nome Flores sia associato all’abbondanza di fiori registrata sull’isola nel decennio del 1470.
Il popolamento non fu facile; inoltre, la peculiarità geografica del Gruppo Occidentale si riflette nella sua configurazione politica, poiché, a differenza delle altre isole, Flores e Corvo costituivano una signoria individualizzata che il re D. Afonso V offrì nel 1453 a suo zio D. Afonso, duca di Bragança e conte di Barcelos.
Anche nell’isola di Flores i primi sforzi di popolamento furono fiamminghi, e in particolare di Willem van der Haghen, che dopo essersi inizialmente stabilito a São Jorge, intorno al 1480 decise di cercare fortuna in zone ancora più occidentali. Sia perché deluso dal potenziale economico di Flores, sia perché non sopportava l’isolamento dal resto dell’arcipelago, la sua esperienza non ebbe successo e il fiammingo tornò a São Jorge. Abbandonato per anni, il territorio dovette attendere fino al 1508 perché si formasse una popolazione stabile, questa volta grazie all’impegno dei capitani della famiglia Fonseca. Anche se in ritardo, la crescita della popolazione ha iniziato a consolidarsi. Lajes das Flores fu dichiarata cittadina nel 1515 e Santa Cruz das Flores nel 1548. Dalla fine del XVI secolo, per mano dei Mascarenha, lo sviluppo di Flores fu ancora più incisivo: come nella maggior parte dell’arcipelago, la coltivazione dei cereali rappresentò la base economica per un paio di secoli, coadiuvata dall’allevamento di ovini, dalla fabbricazione di tessuti e dalla pesca.
Durante il XVI e il XVII secolo, l’isola visse tranquilla e isolata, ma questa condizione fu messa in discussione dalle frequenti e indesiderate visite dei corsari. L’isola di Flores, il punto più occidentale d’Europa, una posizione tattica di grande importanza, era il punto strategico di appoggio della Corona alle navi del Pacifico e degli Indiani. Ma l’isola era anche presidiata da pirati e corsari, che a loro volta attendevano allegramente il passaggio dei galeoni spagnoli carichi di metalli preziosi imbarcati in America e delle navi portoghesi provenienti dall’Oriente.
La scrittura ottocentesca di Lord Alfred Tennyson ha perpetuato nel poema La vendetta questo tempo remoto di avventura e di arrembaggio navale. “A Flores, nelle Azzorre, giaceva Sir Richard Grenville”: così inizia il racconto dell’eroica sconfitta della nave comandata dal corsaro inglese Sir Richard Grenville, battuta da una flotta spagnola. Dalla metà del XVIII secolo, Flores divenne il porto delle armate baleniere inglesi e nordamericane, che vi sbarcavano per rifornirsi e assumere nuovi membri per i loro equipaggi. Questa influenza portò all’organizzazione di basi di caccia al capodoglio sia a Lajes das Flores che a Santa Cruz das Flores: le installazioni costruite per procedere all’estrazione dell’olio di balena esistono ancora.
L’inaugurazione dell’aeroporto nel 1972 e la costruzione di moderne installazioni portuali hanno portato a una maggiore integrazione del Gruppo Occidentale nell’Arcipelago delle Azzorre. Il settore terziario è attualmente il motore dell’economia dell’isola, occupando circa il 60% della forza lavoro, e anche il turismo è un settore sempre più significativo.
NATURA
L’ISOLA ROSA
L’ondulato massiccio vulcanico centrale condiziona l’intero paesaggio. Sull’altopiano si innalzano coni con pendii dolcemente inclinati o esplodono crateri, con pareti ripide, che a volte si trasformano in laghi.
Questi sono i tratti disegnati da una natura un tempo violenta, ma che oggi accoglie i visitatori con gentilezza. Dalla cima del Morro Alto si vede un oceano di verde intenso, dove vive ancora l’originaria foresta di laurisilva. I ruscelli scorrono tra la vegetazione rigogliosa, mentre le cascate contribuiscono ad innaffiare un giardino naturale di fiori colorati, in cui spicca il rosa delle azalee e delle ortensie.
PAESAGGI VULCANICI
Il paesaggio dell’isola di Flores è caratterizzato da crateri, laghi e corsi d’acqua. L’acqua dei torrenti scorre indolente sulla superficie dell’altopiano centrale, ma acquista velocità in corrispondenza delle cascate o lungo valli estese e profonde. Prima di gettarsi in mare, ha la forza sufficiente per muovere le turbine di diverse centrali idroelettriche.
L’isola contiene sette crateri vulcanici che si sono trasformati in splendidi laghi. Caldeira Rasa e Caldeira Funda, quelle più a sud, pur essendo molto vicine, hanno altitudini diverse. La vegetazione rigogliosa e i grappoli di fiori che sorgono sui pendii formano lo scenario naturale che li circonda. Praticamente al centro dell’isola si trovano i crateri (chiamati Caldeira Branca, Caldeira Seca, Caldeira Conprida e Caldeira Negra (o Funda), quest’ultimo profondo 105 m). e con una speciale tonalità di blu. Isolato dagli altri, il cratere di Caldeira da Lomba è circondato da una piccola altura e da cespugli di ortensie.
Uno dei monumenti naturali più famosi delle Azzorre, la Rocha dos Bordões, è costituita da un insieme di grandi colonne di basalto. La disgiunzione prismatica assomiglia a un gigantesco organo a canne e si trova in cima a un’altura. Ricoperta qua e là da muschi, licheni e altra vegetazione, la pietra basaltica ha colori che variano durante il giorno e sembrano sollecitare un ritorno ripetuto in questi luoghi.
Formazioni geologiche dal formato particolare si trovano anche sul Morro dos Frades, dove alcuni vedono nelle sagome di pietra le figure di un frate e di una suora. Ancora più simbolico, l’isolotto di Monchique è il pezzo di terra più occidentale del continente europeo: visto da Vigia da Ponta Negra, vicino al faro di Albarnaz, questo scoglio nero è il punto finale dell’Europa, ma può anche essere la prefazione alla scoperta di un’isola e di un arcipelago.La zona di Fajã Grande – Fajãzinha presenta uno dei più bei paesaggi costieri delle Azzorre. Lungo l’ampia parete verde che la delimita si trovano venti imponenti cascate, tra cui quella di Ribeira Grande, le cui acque compiono un salto di 300 metri. Alla base della scarpata si trovano diversi specchi d’acqua permanenti, come il Poço do Bacalhau (“pozzo del merluzzo”) o il Poço da Alagoinha, noto anche come Lagoa dos Patos (“lago delle anatre”). Una passeggiata fino alla scarpata permette di ammirare da vicino le cascate e lo scenario allestito dalla natura, che è un autentico invito alla contemplazione e a un bagno rinfrescante. Il grigio scuro della roccia, il verde lussureggiante della vegetazione, il bianco energico della schiuma del mare e il blu cristallino della piscina si fondono in una visione prodigiosa.
COSTA
Innumerevoli isolotti, picchi, pianure, grotte costiere, disgiunzioni prismatiche, cascate e valli sono alcune delle peculiarità della costa di Flores. Tra le alte scogliere della costa meridionale, Fajã Nova, sulla Ponta da Rocha Alta, e Fajã de Lopo Vaz sono raggiungibili a piedi grazie al sentiero che costeggia la scogliera.
Sul versante settentrionale dell’isola, la bassa e lineare scogliera costiera tra Ponta Delgada e Ponta do Albarnaz permette di accedere agli impensabili rilievi della costa nord-orientale di Flores, attraversati solo da sentieri, come quello che parte dal faro di Albarnaz e porta fino a Ponta da Fajã, un percorso difficile ma ricco di panorami straordinari.
Le zone pianeggianti (fajãs) di Santa Cruz, Lajes e Fajã Grande sono invece dolcemente abbracciate dal mare, che avvolge i loro punti bassi di lava nera e, nelle giornate di calma, permette di vedere fondali scintillanti e pulsanti di vita.
ATTRAZIONI
L’imponenza e la diversità della costa di Flores giustificano un lungo viaggio in barca. Infatti, solo dal mare si può vedere l’Arco di Santa Cruz das Flores, o l’isolotto Maria Vaz, o entrare nella grotta costiera di 50 metri chiamata Gruta dos Enxaréus.
È anche possibile attraversare un tratto di mare e raggiungere Corvo, utilizzando i servizi dei vari operatori che offrono viaggi alla scoperta della piccola isola che si scorge all’orizzonte dalla costa nord-orientale di Flores. Si può nuotare nelle piscine naturali di Santa Cruz, sulle spiagge vicino a Lajes das Flores, o su quella sassosa di Fajã Grande, o nelle piscine ai piedi delle cascate, come a Poço do Bacalhau e Ribeira Grande.
Nell’isola di Flores si possono praticare le immersioni subacquee e l’osservazione dei cetacei, oltre a pescare dalle rocce, in mare o nei torrenti ricchi di trote. A terra, chi ha la licenza può cacciare beccacce e conigli. L’isola è uno dei luoghi migliori delle Azzorre per l’osservazione di uccelli come il rigogolo e la capinera, ed è un autentico rifugio per le specie stanziali e migratorie, soprattutto per quelle provenienti dal continente americano.
Data l’abbondanza di torrenti e cascate, il canyoning è in piena espansione. Esistono decine di luoghi adatti alla pratica di questa modalità, e ci sono corsi speciali per chi non ha mai provato questa forma di alleanza tra adrenalina e contatto con la natura.
PATRIMONIO E CULTURA
ARCHITETTURA
In tutta l’isola, diverse chiese si distinguono dal resto delle case per le loro dimensioni e per il bianco delle pareti, incorniciate dal tono prevalentemente grigio dell’inevitabile pietra scolpita.
La chiesa di Nossa Senhora de Lurdes, a Fazenda, del XX secolo, è emblematica: costruita su un’altura, è visibile da lontano e, allo stesso tempo, funge da punto di osservazione per i campi circostanti. Dal belvedere che si incontra sulla Fajãzinha si può osservare l’intera città, persa nel mezzo di una verde pianura.
A Santa Cruz das Flores, la chiesa principale di Nossa Senhora da Conceição spicca per la sua grandiosa facciata, mentre le strette vie della città richiamano atmosfere del passato. La centrale Piazza Marquês do Pombal ha un luminoso império (cappella dedicata al culto dello Spirito Santo), e la discesa verso il porto permette di scoprire altri colori, grazie alle tinte utilizzate sulle barche da pesca. Dal punto di vista del Monte das Cruzes, queste e altre atmosfere possono essere catturate e ammirate nel loro insieme.
A Lajes das Flores è degna di nota la chiesa di Nossa Senhora do Rosário, costruita nel XVIII secolo, la cui facciata è stata successivamente ricoperta di azulejos. Dall’atrio, incorniciato da araucarie, si vede il porto e una parte della città: da qui si può partire alla scoperta degli impérios, delle case in pietra basaltica scolpita e del ponte del 1743 che attraversa il torrente Ribeira dos Morros.
CULTURA
Allestito in una parte dell’antico convento francescano di Santa Cruz, il Museo di Flores documenta le relazioni degli isolani con il mare e la terra. Particolarmente importanti sono le collezioni di attrezzi agricoli, scrimshaw e strumenti marittimi, oggetti legati alla falegnameria e alla lavorazione del ferro, nonché alla produzione di tessuti di lino e lana. La collezione di manufatti recuperati dal naufragio della Slavonia, affondata al largo delle coste di Flores nel 1909, è molto curiosa.
ARTIGIANATO
I fiori di ortensia midollare sono un lavoro delicato che richiede mani ferme e grande abilità. La tradizione artigianale dell’isola passa anche attraverso i fiori a squama di pesce, gli oggetti realizzati con le conchiglie, i ricami e i merletti. Le miniature in legno riproducono attrezzi agricoli.
FESTIVITÀ
La Festa dell’Emigrante – Festa Do Imigrante – è il tributo che gli abitanti di Flores rendono a coloro che sono partiti alla ricerca di una vita migliore, ma che ogni anno tornano a visitare la loro terra. Quest’anno si svolgerà dal 19 al 22 luglio.
Le celebrazioni popolari, occasione per ritrovare i vecchi amici, scandiscono il calendario dell’isola durante il mese di luglio. Poco prima, il 24 giugno, si festeggia San Giovanni. La devozione al santo patrono risale ai coloni provenienti da Terceira ed è continuata nei secoli. Come nel resto dell’arcipelago, la festa dello Spirito Santo va da maggio a settembre e il culto genera un’atmosfera particolarmente vivace a Santa Cruz, dove archi fioriti decorano le strade.
GASTRONOMIA
Nel corso dei secoli, le isole del Gruppo Occidentale sono rimaste abbastanza separate, a causa della loro distanza, dalle altre isole dell’arcipelago, anche a causa delle impietose condizioni meteorologiche a cui sono talvolta soggette. Gli abitanti hanno quindi imparato a contare sulla produzione locale come base della loro alimentazione.
In inverno, poiché era difficile uscire in mare alla ricerca di pesce, normalmente abbondante, il maiale era spesso l’alimento principale. La cozinhada de porco è una testimonianza di quei tempi: il maiale marinato, dopo essere stato immerso nell’acqua, viene cucinato e servito con patate e cavoli. L’igname con linguiça (salsiccia locale) e la zuppa di crescione fanno parte del menu tradizionale di Flores. Il formaggio prodotto sull’isola ha una consistenza morbida e consistente. Il mare è generoso e stimola la fantasia culinaria degli abitanti dell’isola di Flores. Nelle tortas de erva patinha la frittata è aromatizzata con alghe raccolte dal mare. Il pesce, che fa parte del patrimonio gastronomico tradizionale dell’isola, viene preparato secondo diverse ricette: provate l’alalunga (o tonno pinna gialla) al forno, o la warmirada al gusto di grongo.
Il microclima di alcune zone permette la crescita di frutti esotici. Dall’araçã, una pianta della famiglia delle goyaba, si raccolgono frutti gialli, rossi o viola con i quali si produce la tipica composta di aces. Il miele di Flores ha l’aroma degli infiniti fiori che impreziosiscono l’isola.